Cosa è il debito:Il debito è l’ammontare in miliardi di dollari che i paesi del Sud del mondo devono restituire al Fondo Monetario, alla Banca mondiale e ad altri paesi e istituzioni finanziarie internazionali per denaro preso in prestito, fortemente gravato da interessi e da ulteriori prestiti concessi per pagare lo stesso debito.
B R E V E S T O R I A
1973: – la crisi energetica quadruplica il prezzo del petrolio;
– le multinazionali e i paesi produttori aumentano fortemente gli introiti depositati nelle grandi banche internazionali;
– le banche moltiplicano gli interessi attivi favorendo strategicamente i prestiti ai paesi poveri sotto forma di “denaro facile”, ma a condizioni gravose;
– l’indebitamento dei paesi del sud del mondo, che inizialmente non era molto consistente, subisce una forte impennata;
1980: – il debito supera i 600 miliardi di dollari;
– negli anni ’80, “il decennio perduto”, molte regioni africane e asiatiche ritornano a livelli di reddito e qualità della vita degli anni ’50;
1990: – il debito sale a 1.300 miliardi di dollari:
1998: – il debito raggiunge la cifra di 2.465 miliardi di dollari;
oggi: malgrado alcuni interventi di alleggerimento, il debito supera i 2.800 miliardi di dollari;
CONSEGUENZE
Per poter pagare il debito e gli interessi i Governi devono impiegare gran parte del reddito prodotto e delle entrate derivanti dall’esportazione, a scapito di investimenti a favore dell’alimentazione, della sanità e dell’istruzione. Questo meccanismo ha generato il collasso delle economie, con conseguenti livelli di vita disumani ed è stato anche una delle cause dell’insorgere di conflitti interni e tra diversi paesi.
S I R I C H I E D E
lotta alla povertà nei paesi che sopravvivono al di sotto della povertà estrema
Cancellare IL DEBITO PERCHE’ ?
“Ogni bambino che nasce oggi, all’inizio del 3° millennio, in uno dei 41 paesi più impoveriti del mondo, ha un debito di 360 $ verso i paesi più ricchi o verso istituzioni finanziarie internazionali. Anziché andare a scuola, usufruire di assistenza sanitaria o soddisfare i propri bisogni primari, questo bambino dovrà vedere l’economia del proprio Paese soffocare sotto il peso del debito” (Campagna Sdebitarsi).
“E’ certamente giusto il principio che i debiti debbano essere pagati. Non è lecito però pretendere un pagamento a tutti i costi, fino a spingere alla fame e alla disperazione intere popolazioni” (Centesimus annus, 35). Soprattutto se, come in molti casi, il debito è già stato pagato e ripagato. Secondo il Fondo Monetario Internazionale nel 1994 per pagare gli interessi la Nigeria ha destinato il 74% delle proprie entrate pubbliche, lo Zambia il 92%, la Sierra Leone il 136%.
“Oggi noi dobbiamo portare la libertà a coloro che sono ridotti in schiavitù dalle catene del debito estero. Questo è il primo passo essenziale verso il ripristino di nuove relazioni di giustizia all’interno della globale comunità umana e verso lo sradicamento della povertà nei nostri giorni. I poveri non ebbero voce nel concordare il debito in origine, ma lo hanno pagato al prezzo della loro salute, della loro istruzione e della loro speranza di vita. Il problema del debito implica questioni etiche fondamentali. Incide sulla vita delle persone. L’aiuto che oggi è necessario non è una questione di carità, ma di giustizia.”(dichiarazione di 16 vescovi cattolici per il vertice GS ’ 99 a Colonia)
La cancellazione del debito da sola non è sufficiente. Tutti i governi, al Nord come al Sud, devono impegnarsi a rimuovere la vergogna della povertà; correggere le politiche commerciali, in particolare quelle discriminanti i prodotti provenienti dai paesi impoveriti; sviluppare stili di vita e modelli produttivi sostenibili. E’ importante che i governi siano più trasparenti e responsabili e abbiano maggiore rispetto della legge e dei diritti umani fondamentali; mettere in atto meccanismi che assicurino che i fondi liberati con l’alleggerimento del debito siano usati per migliorare la situazione dei poveri.
Proposta
Il debito estero non è solo e non tanto un problema finanziario, quanto politico. C’è la possibilità per il singolo e per la collettività di giocare un ruolo attivo: raccolta di firme, convegni, petizioni, ma anche modificando con il proprio stile di vita e mentalità la cultura dalla quale la pratica del debito è nata.
Per saperne di più sul DEBITO
Autore: Vito Conteduca - 22/4/2008
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