Secondo un rapporto di fine Novembre 2011 dell’Agenzia europea dell’ambiente (AEA), l’inquinamento atmosferico generato dai 10.000 più grandi impianti inquinanti in Europa comporta dei costi per i cittadini europei compresi tra 102 € e 169 miliardi di euro all’anno (conteggi riferiti all’anno 2009), pari ad una quota compresa tra 200 e 330 euro all’anno a carico di ogni cittadino europeo.
I costi sono riferiti ai danni emergenti alla salute dei cittadini europei ed all’ambiente proprio in conseguenza all’inquinamento atmosferico.
Gli inquinanti presi in considerazione dal Rapporto dell’Agenzia sono gli NOx (ossidi di azoto), l’H2S (anidride solforosa), l’NH3 (ammoniaca), gli NMVOCs, il PM (particolato atmosferico), i metalli pesanti, i COV (microinquinanti organici), la CO2 (anidride carbonica), che complessivamente sono responsabili di una ampia gamma di problemi ambientali (dalriscaldamento climatico alle piogge acide) e di problemi sanitari (dai problemi respiratori a problematiche di alterazione metabolica).
Il pool di industrie esaminate è altrettanto ampio, dato che spazia dalla produzione di energia, alle raffinerie, ai processi produttivi e manufatturieri ad alcune attività agricole: si noti –però- che la metà dei costi così calcolati (compresi tra 51 e 85 miliardi di euro all’anno) sono attribuibili soltanto a 191 impianti (il 2% del totale), con le emissioni dalle centrali termoelettriche che contribuiscono per la quota maggiore dei costi e dei danni (tra 66 e 112 miliardi di euro all’anno).
Secondo la stima dell’AEA le emissioni di CO2 contribuiscono maggiormente ai costi complessivi (per circa € 63 miliardi di euro all’anno, in relazione alla problematica del cambiamento climatico), mentre altri inquinanti atmosferici coinvolti in altri processi nocivi per l’ambiente e per l’uomo (come tutti gli ossidi di azoto, ammoniaca e PM per esempio, corresponsabili delle piogge acide e generatori di problematiche respiratorie) causano danni compresi tra 38-105 miliardi di euro all’anno.
I paesi che contribuiscono maggiormente a questi costi sono la Germania, la Polonia, la Gran Bretagna, la Francia e l’Italia. Nei primi 20 posti delle industrie caratterizzate dai più alti con i costi di inquinamento c’è anche un impianto italiano (la Centrale termoelettrica Federico II di Bari sud, al diciassettesimo posto) il cui inquinamento costa tra 536 e 707 milioni di euro: le regioni italiane con le industrie che pesano di più sul bilancio dei costi per inquinamento sono la Puglia e la Sardegna.
Lo Staff di Rete Clima
Autore: Vito Conteduca - 26/1/2013
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