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I. INTRODUZIONE
Vivere bene basta innanzitutto mangiare. Ma nell’Est della Repubblica Democratica del Congo, e precisamente nelle numerose famiglie del territorio di Mweso, mangiare bene è piuttosto raro. Possiamo chiederci, perché? La risposta è facile da dare. Quando l’agricoltore non coltiva più la terra la fame è inevitabile. Questo è quello che è successo nel villaggio di Mweso, dove, a causa delle molte guerre e guerriglie le popolazioni hanno perso la propria terra e vivono nei campi profughi.
Sebbene l’alimentazione sia una questione esistenziale che preoccupa ad alto livello tutti i membri della comunità, essa si presenta in maniera acuta per le donne di Mweso sulle cui spalle ricade il peso della famiglia. Infatti, nella vita quotidiana di Mwes, è la donna che pensa alla produzione alimentare e che ne presenta ai familiari o alla comunità i prodotti. Quando il cibo non è sufficiente o di cattiva qualità, è la donna che assume la responsabilità di fronte alla comunità.
In questi ultimi anni, con le frequenti guerre che hanno subito e continuano a subire le popolazioni di Mweso, gran parte della popolazione ha abbandonato la propria terra e adesso si trova nei campi profughi. Nutrire queste popolazioni, senza il lavoro né alcuna attività agricola, è stato compito principale delle organizzazione umanitarie sotto la supervisione del programma alimentare mondiale.
In questi ultimi tempi, l’aiuto alimentare è distribuito con il contagocce e la popolazione che ne beneficia è obbligata a supplire l’insufficienza di cibo con la produzione alimentare locale.
E’ in questo contesto che nasce il progetto degli “Orti” in favore delle donne vulnerabili di Mweso e dintorni, proprio per facilitare le donne a coltivare prodotti alimentari per le loro famiglie.
Con questa relazione, presentiamo i risultati della produzione della stagione 2015A.
II. PRESENTAZIONE DEI RISULTATI DELLA PRODUZIONE DELLA STAGIONE 2015A
Le attività agricole sono cominciate all’inizio della stagione nel mese di marzo. Il raccolto è iniziato nella seconda metà del mese di giugno e si è protratto fino a tutto il mese di luglio. In generale le assegnatarie hanno tenuto in maniera abbastanza soddisfacente i propri lotti. Il calendario delle attività agricole è stato rispettato. Le operazioni per la coltura sono state eseguite bene, e questo dimostra l’effettivo sviluppo della perizia tecnica. Sul piano della sicurezza, non c’è stato alcun danno evidente sulle colture e le condizioni climatiche sono state relativamente buone.
Le migliori produzioni sono state quelle dei cavoli e dei porri. Le donne ne hanno raccolto buone quantità che hanno venduto al mercato locale e guadagnato del denaro per provvedere ai bisogni non alimentari.
Come nella stagione precedente, qualche patologia si è presentata con i cavoli e i fagioli.
Nella Tavola che segue, presentiamo i risultati della produzione avuta nel corso della stagione A2015. Questo risultato riguarda l’80% dei lotti. Il 20% degli orti sono stati abbandonati dalle assegnatarie e gli ortaggi non sono ancora arrivati a maturazione a seguito del ritardo nella gestione delle attività agricole.
Commento sulla produzione delle stagione 2015A
Su un totale di 56 assegnatarie, tra donne e qualche uomo, regolarmente registrate nel progetto, solo 45 hanno partecipato alla stagione A2015 con una partecipazione dell’80%. 4 donne non hanno partecipato perché malate e sono ritornate ai loro villaggi natali dopo l’annuncio di una tregua nei combattimenti. Queste rappresentano il 7%. Il tasso di partecipazione è soddisfacente oltre che migliore rispetto alla stagione precedente.
La produzione di questa stagione è rispettivamente di Kg 8.332,5 di cavoli, Kg 536,5 di soia e Kg 431,5 di fagioli nani. La produzione è stata nettamente più bassa di quella precedente a causa della forte diminuzione della fertilità del terreno. C’è il rischio che possa scendere alla metà per la prossima stagione.
La produzione è stata di buona qualità per le condizioni climatiche clementi che abbiamo avuto. Abbiamo avuto però una leggera diminuzione del calibro dei cavoli a causa del minor grado di fertilità in azoto e fosforo che c’è stato nel terreno.
III. CONCLUSIONE
Nel corso di questa stagione, abbiamo constatato una diminuzione considerevole della produzione agricola rispetto a quella precedente, nella misura del 33% dei cavoli, il 27% della soia e il 43% dei fagioli nani. La causa è lo impoverimento del suolo. Infatti, da più di tre anni le donne stanno sfruttando questa terra messa a loro disposizione senza alcun trattamento con il letame che ricostituisca la quantità di minerali consumati dalle piante messe a coltura. La riserva di fertilizzante nel terreno è diventata molto scarsa e piuttosto insignificante.
La soluzione di questo problema sarebbe o cambiare la coltura e acquisire un nuovo terreno, oppure migliorare lo stock di letame con nuovo compostaggio. Nel caso optassimo per la prima soluzione, c’è il rischio che il nuovo terreno possa essere disponibile molto distante dal luogo di residenza delle donne. Nel caso della seconda opzione, bisognerebbe ricorrere al letame della Fattoria Didattica MUNDITA - la Fattoria che Schola Mundi ha donato allo Istituto Tecnico Agricolo di Mweso. Il compostaggio è disponibile e siamo già d’accordo con lo ITA per prenderlo, ma c’è il problema del trasporto, giacché la distanza tra la Fattoria e gli Orti è di circa 4 km. Bisognerebbe, allora, prendere in considerazione il noleggio di un camion ribaltabile per il trasporto.
Bisognerebbe ugualmente riflettere sulla possibilità di concretizzare la idea di una piccola cooperativa delle donne degli ‘Orti di Mweso’ allo scopo di diversificare le attività e incrementare la loro sicurezza economica.
Ringraziamo vivamente il Presidente della associazione Schola Mundi onlus per il suo impegno nel sostegno delle donne vulnerabili di Mweso.
Per la associazione CADEP ong,
Mujogo Kanyamuhanda Viateur
Coordinatore esecutivo
Allegato della relazione
Budget della stagione 2015B
Autore: Vito Conteduca - 15/7/2015
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